
Prosegue la campagna acquisti del Milan, che nella giornata di ieri ha ufficializzato l’arrivo in prestito secco dal Real Madrid di Brahim Diaz.
Se dal punto di vista “pratico” il nuovo acquisto è assolutamente condivisibile, andrà infatti a sostituire numericamente Bonaventura (il cui contratto è scaduto naturalmente) ed oltre che sull’out di sinistra può anche essere schierato sul versante opposto o come trequartista (dando quindi modo a Pioli di avere un ottimo “tappa-buchi” in caso di necessità nel corso della stagione), lo è certamente meno la formula concordata tra i club.
Senza troppi giri di parole, il prestito secco è l’opzione peggiore possibile. Se il giocatore riuscirà a calcare le orme di Theo Hernandez in termini di impatto ed efficacia avremo si goduto delle sue prestazioni, ma al tempo stesso avremo valorizzato un giocatore altrui ed a fine stagione il Real Madrid avrà il coltello dalla parte del manico e potrà decidere di richiamarlo alla base o di vendercelo ad un prezzo maggiorato rispetto al valore attuale.
Certamente ci sarà chi mi farà notare l’esistenza di un gentleman’s agreement tra le parti coinvolte, che prevede di sedersi a tavolino in un momento imprecisato del campionato per discutere delle cifre di un eventuale riscatto (e contro-riscatto) a fine stagione. Tuttavia non vedo come questo accordo, che legalmente vale quanto una stretta di mano (e quindi nulla), possa tranquillizzare sulla bontà dell’attuale formula: se il ragazzo farà bene comunque la cifra di riscatto sarà più alta rispetto all’attuale, se farà male comunque tornerebbe a casa a fine stagione, se il rendimento sarà intermedio difficilmente ci saranno sconti clamorosi rispetto alla condizione attuale ed in ogni caso nessuno garantisce che tale accordo possa essere effettivamente trovato.
A mio avviso proseguire con la trattativa nel tentativo d’inserire sin da subito una cifra di riscatto o individuare un’alternativa al ragazzo era la scelta più adeguata per tutelare i nostri interessi. Vero, il turno preliminare di Europa League si avvicina e la squalifica di Rebic alimenta una certa urgenza nel completare la rosa soprattutto nel reparto avanzato, ma resta l’amaro in bocca per la fretta adottata che, è risaputo, non è mai una buona consigliera.
Ad ogni modo, incrociamo le dita ed ovviamente auguro a Brahim di vivere la migliore delle annate.