
Avevamo lasciato in campionato un Milan bello e vincente, finalmente consapevole dei propri mezzi e con il veleno d’aver trovato questa forza ormai troppo tardi, quando i punti “che contano” erano ormai stati lasciati lungo il cammino e quindi il 4° posto irrimediabilmente compromesso. Il timore di molti (e le speranze dei gufi) era che è questa carica si andasse esaurendo nel corso dell’estate, che si sciogliesse nella calura d’agosto per restituire alla serie A il vecchio Milan, quello della difesa ballerina, dell’attacco inconcludente e del gioco inesistente.
Sotto lo sguardo di 1.000 fortunati tifosi scopriamo invece un Milan che inizia il campionato esattamente dal punto in cui aveva concluso quello precedente, sfornando una prestazione convincente sotto tanti punti di vista. La dormita del 2° minuto di Bennacer (che stava per mandare in gol Soriano) ha certamente ridestato vecchi fantasmi, ma quest’ultimi sono stati prontamente scacciati da un Milan che con il passare dei minuti è salito in cattedra ed ha conquistato il pallino del gioco prima ed il gol del vantaggio poi (un’incornata di Ibra apparecchiata da un cross spettacolare di Theo, di quelli che i recenti terzini sinistri del Milan non sono mai stati in grado di fare nel corso di interi campionati). La ripresa inizia sulle medesime note del primo tempo, con un Milan che macina gioco e trova il raddoppio con un rigore di, ancora lui, Ibra che mette la ciliegina su di una prestazione da autentico leader. Il Bologna fin qui non è pervenuto e solo l’uscita dal campo al 72° di un fantastico Kjaer permette ai felsinei di affacciarsi alla porta di Donnarumma, che fa ottima guardia e disinnesca ogni tiro (e quando non riesce è il legno a salvarlo) conducendo la sua squadra al 2-0 finale.
Metto l’accento sull’uscita dal campo del danese a testimonianza di quanto urgenti siano le necessità del Milan di procurarsi un ricambio in difesa del medesimo valore dei titolari. Alla voce “tiri in porta” infatti il Bologna ne riporta 4, di cui 3 arrivati (non a caso) quando Kjaer aveva ceduto il posto a Duarte, e (sempre non a caso) tutti i pericoli sono arrivati proprio dal suo fronte. Indubbiamente è entrato nel momento di maggior pressione del Bologna e non era facile fare meglio di un Kjaer a tratti sontuoso, però è innegabile come la difesa perda fiducia e spessore con l’ingresso in campo del brasiliano.
Nonostante queste difficoltà, il Milan esce dal campo con i 3 punti in tasca e la piena consapevolezza nei propri mezzi. Ciononostante non c’è tempo di festeggiare, occorre recuperare le forze perché già questo giovedì ci sarà l’impegno di Europa League da affrontare, ed anche questa volta si andrà a competere con avversari non blasonati, ma con tante partite di campionato nelle gambe: un impegno da non sottovalutare per proseguire il cammino di coppa ed accedere ai gironi della competizione.